Il manuale tecnico “Scrivere per informare” è diviso in 2 parti scritte da 2 autori, Cristina Maccarrone (giornalista) e Riccardo Esposito (blogger), con indici identici ma sviluppi diversi, e ha un solo obiettivo: permettere ai blogger di imparare dai giornalisti e ai giornalisti di imparare dai blogger.
Questo manuale iper-tecnico è rivolto a chiunque scriva e pubblichi articoli online per rispondere al bisogno di informazione di un lettore. Chi trarrà professionalmente beneficio da questo libro sono principalmente a giornalisti e blogger, ma in generale chiunque si occupi di content. In un libro abbiamo fuso l’esperienza di un blogger e di una giornalista – Riccardo Esposito e Cristina Maccarrone – dividendo l’opera in due parti.
Il libro, ha 2 copertine (double face), non ha una Parte 1 e una Parte 2, proprio perché vogliamo dimostrare che sono due facce della stessa moneta. E ancor di più, per dar forza a questa ambivalenza, la spina dorsale degli indici è identica: i capitoli principali sono uguali in entrambe le parti, ma lo sviluppo interno (paragrafi e sottoparagrafi) prenderà chiaramente strade diverse per fornire diversi tips & trick per blogger e giornalisti. Questa è la tavola dei contenuti:
Quando ho proposto a Riccardo di lavorare a questo libro double face avevo un’altra idea: scrittura on e offline. Lui ha risposto «Perché non lo facciamo sulla scrittura per blogger e giornalisti?». Piano piano ha preso forma l’idea di far scrivere quindi una parte a un blogger, Riccardo Esposito, che desse ai giornalisti consigli utili per ottimizzare i contenuti online, e una parte scritta da un giornalista, Cristina Maccarrone, che desse ai blogger consigli utili per essere più professionale e responsabile.
Nel mese di gennaio 2020 abbiamo condotto una indagine quantitativa su 500 giornalisti e 500 blogger, tirando fuori dati che sono tornati molto utili per arricchire il libro e per confermare che esistono moltissimi giornalisti che bloggano e molti blogger che svolgono attività di giornalismo. Negli ultimi anni si sono parecchio immischiate le acque, si parla anche di brand journalism ma in pochi hanno chiaro cosa sia. È giusto e necessario che le due professioni mantengano le loro posizioni, identità e ruoli sociali, ma che nel frattempo si evolvano.
Quando i Riccardo e Cristina hanno iniziato a condividermi in Drive i primi capitoli, ho visto un libro iper-tecnico, molto più professionale di quanto immaginassi. Dentro l’abstract di Scrivere per informare, ho inserito le prime pagine, quindi non entrerai proprio nel vivo dell’opera, ma già dall’indice puoi renderti conto di quanto gli autori abbiano fatto a fettine l’argomento.
Cristina Maccarrone ha deciso di fare la giornalista a 12 anni, senza immaginare che 20 anni dopo con il Web sarebbe cambiato tutto, compreso il suo modo di fare giornalismo. Oggi è giornalista, brand journalist, SEO copywriter, formatrice… freelance. Ha scritto per Il Tirreno, Giornale di Sicilia, Vanity Fair, Yahoo! Finanza ed è stata direttore di Walk on Job, free press su università e lavoro. Oggi scrive per Forbes.it, Osservatorio Diritti, SEMrush, magazine, blog e siti aziendali. Ma quando le chiedono “Per quale testata scrivi?”, preferisce dire “di cosa” e “per chi”. Ha due grandi amori: la Sicilia e Milano.
«C’è chi dice che giornalista è chiunque compia atti giornalistici, chi invece pensa che, per poter fare questo mestiere, bisogna per forza essere iscritti a un albo. E invece il giornalismo, grazie o per colpa dell’online, è cambiato profondamente. Ma non sono cambiati (o non dovrebbero esserlo) il modo di approcciarsi alle notizie, la verifica delle fonti, il sapere osservare la realtà e raccontarla dando la propria interpretazione, senza mai essere troppo soggettivi né scadere nei personalismi. Cambiano però gli strumenti e cambia il modo di fare informazione. E chiunque scriva per informare, sia esso un giornalista o un blogger, dovrebbe tenere a mente alcuni aspetti, avere certe accortezze, ricordare la prima cosa su tutte: si scrive per le persone.
In questo libro, oltre a condividere delle riflessioni, mi sono riproposta di dare dei consigli pratici e dei suggerimenti di stampo giornalistico – sui testi, le immagini, il trattare le fonti e tanto altro – al blogger/copywriter che vuole scrivere per dare sempre informazione al suo lettore. Che vuole meglio capire cos’è lo stile giornalistico e come può “introdurlo” nel proprio lavoro quotidiano. Ma anche a quel giornalista che guarda ancora con “ritrosia” ai cambiamenti dei nostri giorni e a chi invece ne è immerso, li segue, ma vuole pure fare il punto della situazione. Sapendo che il giorno dopo potrà nuovamente cambiare tutto».
Riccardo Esposito, web writer e blogger freelance. Inizia a lavorare nel mondo della comunicazione durante gli anni universitari. Dopo la laurea in Scienze della Comunicazione, indirizzo Sociologia e Antropologia, lavora per diversi anni in una web agency locale. Poi inizia la sua carriera freelance e si dedica al perfezionamento del suo lavoro sul piano editoriale. Lavora con piccole e medie imprese che vogliono lavorare con il blogging e hanno bisogno di buoni contenuti. O sana formazione. Ha già pubblicato due libri, Fare Blogging ed Etno Blogging.
«Basta saper scrivere per pubblicare articoli di qualità su un giornale online? Questo libro vuole dare una risposta a questa domanda e fare chiarezza su un punto essenziale: un giornalista non può accontentarsi di un testo qualsiasi. E non può neanche pensare all’articolo online come una semplice pubblicazione digitale del cartaceo. Il mondo digitale esige cure specifiche, soprattutto quando si tratta di scrittura. Ecco perché ho deciso di mettere nero su bianco ciò che ho imparato in più di dieci anni di web copywriting.
Ho confezionato un testo pensato non (solo) per i miei colleghi, per chi già conosce i punti chiave della scrittura online, ma (soprattutto) per chi è abituato a lavorare sulla carta stampata e vuole mantenere standard qualitativi alti anche sul web. In particolar modo la parte di libro che ho curato raccoglie tecniche e strumenti utili per ottimizzare un testo sul web, valutando sia l’aspetto desktop che mobile. Prendendo come riferimento il concetto secondo il quale ci sarà sempre un nuovo passo da muovere dietro l’angolo. Ecco perché ho cercato di mettere in evidenza una strategia stabile, non soggetta a mode e tendenze momentanee».
