Quante pagine deve avere un libro?

Pubblicato da: Enrico Flacowski

Sappiamo bene quanto sia falso il famoso detto che recita non si giudica un libro dalla copertina. La copertina – quindi titolo, immagine e colori – incide moltissimo sul giudizio e sull’impulso d’acquisto, ma davvero tanto. Così come non è vero che il numero di pagine non influenzi la percezione di chi lo guarda. Le aspettative comandano. Esistono bestseller da 80 e da 800 pagine. Non esiste una regola.

Probabilmente lo sapete o lo avete immaginato, ma uno dei punti che i publisher devono affrontare durante il briefing di una pubblicazione è proprio lo spessore del dorso. Molti libri bestseller utilizzano carte spessorate molto leggere e caratteri molto grandi, perché il testo è poco ma il prodotto ha bisogno di solidità per giustificare il prezzo. Il peso del libro non deve essere sia per questioni logistiche sia perché potrebbe trasmettere pesantezza. A meno che — fateci caso — non si tratti di un saggio storico o politico o di un libro fotografico, in tal caso il peso giustificherebbe rispettivamente il valore del contenuto e/o il prezzo di copertina molto alto.

Vi sarà capitato di sentir dire o di dire voi stessi “volume” come sinonimo di libro. Non so se avete mai pensato al significato fisico della parola “volume”, spazio occupato da un solido. Altro volume piuttosto famoso, probabilmente lo usate quotidianamente, è quello dello stereo, del telefono, del computer, della TV.

Penso semplicemente che non mi interessa quante copie vende un libro ma che vada nelle mani giuste. L’ego di un autore potrebbe rimanere ferito da quest’affermazione, ma pazienza. È così. Certi manuali non sono per tutti. Il libro di Luca Bozzato non è un libro per tutti. Solo un professionista veramente motivato può trarre vantaggi da questo libro, quindi…

Quante pagine deve avere un libro?

È una domanda che mi pongono spesso i neoautori. Consiglio sempre di costruire l’indice, diramarlo per bene e poi valutare se ci sono parti che possono essere omesse o unite. Moltiplicando la propria velocità di scrittura per la quantità di capitoli da sviluppare, otteniamo il volume ipotetico dell’opera e il tempo necessario per ultimarla.

Un libro deve avere il numero di pagine di cui ha bisogno per raggiungere al meglio il suo obiettivo. Di solito fornisco ai miei autori un format di scrittura per sviluppare il libro direttamente all'interno di un gabbia simile a quella che avrà l'impaginato. In questo modo, quando scrivono, non vedono il classico foglio A4 ma una pagina in tutto e per tutto identica a quella che sarà poi stampata nel libro.

Poi dipende anche dal tipo di libro: dovrebbe soddisfare delle aspettative, come si diceva all'inizio:

  • libro per bambini: 56 pagine
  • libro di poesie: 88 pagine
  • romanzo d'amore: 220 pagine
  • romanzo thriller: 280 pagine
  • romanzo fantasy: 400 pagine
  • saggio storico: 240 pagine
  • manuale scientifico: 560 pagine
  • eccetera

Sono stereotipi, non vuol dire nulla, ma sicuramente un lettore di fantasy si aspetta più un librone, mentre chi legge poesie è abituato a librini leggeri, ma è vero anche il contrario, cioè che esistono fantasy molto piccoli e libri di poesia immensi.

Il numero di pagine inoltre si può calibrare. Ho visto libri di 180 pagine che, se impaginati in modo onesto, ne svilupperebbero 100. Basta stringere un po' la gabbia del testo, aumentare un pizzico la dimensione del carattere, aumentare leggermente l'interlinea (la distanza tra le righe di testi), inserire delle immagini. Ci vuole poco a gonfiare un libro.

Tornando un po' al punto di partenza: poi alla fine l'importante è che la lettura del libro sia da una parte utile e gratificante e dall'altra anche un'esperienza piacevole. A volte caratteri troppo piccoli possono essere fastidiosi per chi ha problemi di vista o dislessia. La carta patinata, per esempio, per un libro da leggere — non un illustrato fotografico — può stancare la vista perché riflette la luce. Se vogliamo riscaldare ulteriormente possiamo scegliere quindi una carta usomano (ruvida) e anche avoriata, ovvero in cui sono presenti pigmentazioni del legno che danno quel colore caratteristico giallo della carta.

Quante copie deve vendere un libro?

Successo di un libro

Il successo è un concetto ambiguo: per molti è quantitativo, per altri è qualitativo. Guardate l’immagine:

  • l’editore è molto presente e attivo per la creazione e promozione del libro
  • l’autore lo è un po’ meno perché ha troppi impegni professionali
  • i lettori lo sono ancora meno perché non sono disposti a spendere troppo tempo/denaro.

Questo è il classico manuale tecnico che, in un anno, vende circa 500-800 copie. Un libro di nicchia. Qualche giorno fa, facevo una considerazione interessante, chiacchierando con un potenziale cliente: in Italia ci sono 400.000 ingegneri. In passato pubblicavo manualistica di ingegneria. 400.000 persone è il numero di abitanti di un paese.

Libri sulle Strutture in Cemento Armato ce ne sono parecchi ma di autorevoli ne esistono 4. Un buon libro sul CA vende circa 500 copie l’anno. Ai tempi, quando l’edilizia cavalcava, se ne vendevano 4.000/anno (ma c'era anche meno concorrenza). Numero che, rispetto al numero di ingegneri, rappresentava l’1%. Oggi è lo 0,1%. Giusto per farvi capire le proporzioni di vendita di un manuale rispetto al pubblico interessato.

Per cui, il successo di un libro, nel mio mondo, è determinato sicuramente dalle 3 motivazioni, è che finisca nelle giuste mani, di professionisti veramente motivati. Di fatto, nel triangolo in alto, non dobbiamo vedere la scarsa motivazione del lettore, ma la bassa quantità di lettori motivati. Più il libro è di nicchia, ovviamente, e inferiore sarà il numero di lettori motivati.

Per un editore mainstream è diverso, perché investe parecchio in ufficio stampa, in acquisto spazi — le librerie di catena danno molta visibilità in cambio di scontistiche proibitive (per esempio se normalmente un libraio guadagna il 30% sul prezzo di copertina, Feltrinelli di base guadagna il 45%, ma se vuoi che il libro sia posizionato in modo massivo, arriva anche al 65%) — deve stampare quindi molte più copie e, in molti casi, deve pagare diritti anticipati e/o costi di agenzie letterarie. Quindi se l'editore riesce a vendere 2.000-3.000 copie, ha fatto un buco nell'acqua, a malapena si è ripreso le spese. 

La volta scorsa vi ho spiegato come si calcola il prezzo di un libro, oggi vi ho spiegato come si calcola il volume. La prossima volta vedremo come si lavora a una copertina o, quanto meno, come ci lavoro io. Pian piano diventerete dei soci preparati e consapevoli di ciò che accade in Flacowski, anche se siete lontani da qui.

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